Permettimi di tenere per mano questo tempo, adesso che mi hai portato fin qui. TANTORUMOREPERTUTTO e poco rumore per le cose che davvero lo meriterebbero. TANTORUMORE per notizie inutili, programmi stupidi, persone furbe, finzioni confezionate, ipocrisie riscaldate, frodi ripetute e poche per avvenimenti importanti, sensazioni reali, colori dei sogni, persone speciali, pensieri diversi, amore. Quelle che nel mondo esistono e quelle che esistono nel mondo dentro di me. Sensazioni ed emozioni che dirompono dentro di me.
Oggi è il primo dei giorni che mi restano da vivere.
Oggi è l'ultimo dei giorni che mi restano da vivere.

sabato 2 giugno 2007

The Cremaster Cycle. La cosmogonia genitale di Matthew Barney.



Stomaco e fantasia drogata per arrivare a comporre cose del genere. Opera di artisti poliedrici che superano il normale per entrare in meccanismi complessi, a volte troppo per me, componendo e inventando metafore che spesso non si colgono. Ma il fascino e' innegabile.
Il Cremaster Cycle è suddiviso in cinque episodi: Cremaster 4 (1994), Cremaster 1 (1995), Cremaster 5 (1997), Cremaster 2 (1999), Cremaster 3 (2002). La sequenza numerica 4-1-5-2-3 contiene un'evidente simmetria costruita attorno al numero cinque in posizione centrale, che risulta anche dalla somma delle coppie numeriche alla sua destra e sinistra. Ma il gioco delle combinazioni può ancora continuare e costruire piramidi o serie di coppie oppositive sempre sulla base del numero cinque, che oltretutto corrisponde alla classica pentapartizione in atti delle antiche tragedie greche.
Rimossi i simboli fallici e tutte le allusioni ad un livello di eroticità, Barney si concentra sulle alchimie scrotali, sulle oscure meccaniche di un muscolo involontario, il muscolo crimasterico, che agendo sulle contrazioni testicolari (avvicina le gonadi al corpo in base alla necessità di alzare la temperatura basale per la produzione di sperma), funziona da interruttore generale del meccanismo riproduttivo, e per questo scelto da Barney come elemento principe della sua opera video, vera cosmogonia genitale sui processi di affermazione sessuale.

Primo episodio: Cremaster 4 (1994).
Il primo episodio della serie, Matthew Barney enunciava i suoi precetti estetici, ed il gioco delle sue identità si articolava fra quella di un satiro-ballerino di tip-tap e la pecora Loughton, curioso animale a 4 corna, che realmente pascola sulle alture dell'isola di Man (set del video), dove testimonia di antiche leggende celtiche sulla sua natura divina.



Secondo episodio: Cremaster 1 (1995)
Partitura da musical anni '40, ambientatain uno stadio di football, le cui coreografie di danza vengono affidate al lancio di chicchi d'uva o di perle ad opera di una modella-demiurgo, all'interno in un ambiente fetale bianco-monocromo.
(part 1/4)

(part 2/4)

(part 3/4)

(part 4/4)


Terzo episodio: Cremaster 5 (1997)
Budapest, che diede i natali al mago Houdini, figura ricorrente nei video di Barney in qualità di creatura sovrumana, degna di una posizione nel multiforme Olimpo dell'artista, in cui si trovano affiancati indistintamente: divinità celtiche e miti greci, emblemi della cultura popolare, campioni dello sport e icone dello star system. Altri set di questo film sono il ponte sul Danubio, le suggestive terme dello Storico Hotel Gellért, il Teatro barocco dell'Opera di Stato, dove una fascinosa Regina delle Catene (Ursula Andress) canta il suo amore tragico per il tenebroso Magician-Barney-Houdini. Seduta su un trono costellato di orifizi, The Queen of Chain osserva sotto i suoi piedi il regno di acque sotterranee popolate da ninfee dagli occhi a mandorla e da un imperioso Nettuno-Barney che da quegli abissi risponde alla simmetria delle azioni aeree della Diva (ancora Barney), la cui faticosa performance sul proscenio fallisce tragicamente come del resto ogni azione di questo quinto Cremaster, che sembra riguardare da vicino il dramma della caduta, l'eterna condizione di sconfitta che segna il destino degli uomini.


Quarto episodio: Cremaster 2 (1999)
Il mio preferito. Decisamente il più intenso e ricco di tensione visiva. La storia è ricavata da un fatto di cronaca nera e si articola come una ballata mortifera attorno all'omicidio di un mormone benzinaio per mano del killer psicopatico, Gary Gilmore poi condannato a morte dalla giustizia americana. Barney si interessa a questo omicidio e volendo sottrarre il suo oscuro protagonista alle maglie della frenologia, gli costruisce una complessa genealogia che lo fa discendere dal mago Houdini, e giustifica la sua patologia come una sindrome regressiva che contiene uno stato di neutralità fra bene e male, e per traslato una condizione di indifferenziazione sessuale tra identità maschile e femminile. Secondo l'ormai noto parallelo con la vita intrauterina del feto, la sindrome dell'assassino Gilmore esplicita un tipico stadio della gestazione, in cui la formazione delle gonadi può andare incontro a fenomeni di regressione o presentare caratteri di ambiguità ermafrodita. Non c'è limite alla visionarietà di Barney, che in questo racconto produce immagini memorabili, instaurando paralleli con il mondo delle api, con la brutalità di icone Dead Metal, con paesaggi sublimi di ghiacciai e laghi salati. Il racconto inoltre procede secondo continui flashback che servono a ricostruire episodi di vita passata dell'assassino Gilmore ed al contempo contengono il viaggio profondo in una dimensione psichica di pura atemporalità inconscia.
(part 1/8)

(part 2/8)

(part 3/8)


Quinto episodio: Cremaster 3 (2002)
L'ambiente è quello del Chrysler Building di New York, grattacielo Decò dai lussureggianti marmi moreschi. Qui Barney instaura un parallelo tra la macchina architettonica di quell'edificio e la gerarchia della loggia massonica la cui struttura piramidale determina i ruoli e le relazioni fra i protagonisti del film. Come un gangster movie, il racconto prende il suo avvio proprio dalle cronache newyorkesi degli anni '30 segnate dal crollo della borsa, dal proibizionismo, dalle guerre tra clan malavitosi, e dal proliferare di logge massoniche e sette esoteriche che qui vengono simbolicamente chiamate a raduno nel tempio-Chrysler, dove l'Entered Apprentice-Barney sta per compiere un atto di hybris contro quella rigida gerarchia massonica. Tutti questi elementi di verticalità contengono anche un implicito aspetto scultoreo, oltretutto sottolineato dal cameo di Richard Serra, nei duplici panni di se stesso (replica una performance del 1969, ma questa volta anziché piombo fuso, scaglia vaselina) e del 'The Architect'/Hiram Abiff, mitico costruttore del tempio di Salomone, secondo il racconto biblico depositario di ogni sapere scientifico. In questo intricato gioco di metafore Barney/aspirante massone, deve espiare il suo colpevole affronto verso l'autorità, prima subendo l'umiliazione fisica della rottura dei denti, e poi recuperando la propria verginità superando una serie di prove atletiche. Scenario di questi riti espiatori è il museo Guggenheim, trasformato in studio televisivo o forse in surreale stadio olimpico dove tra ballerine e cheer-leaders, The Entered Apprentice compirà il singolare pentathlon (è ancora 5 il numero ricorrente, come 5 erano le discipline olimpiche nei giochi ateniesi) che nella cosmogonia 'gonadica' di Barney corrisponde alla graduale discesa testicolare verso lo stadio finale di maturità sessuale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo qui è matto come un cavallo!!! :-)