Un po' di tempo fa', diciamo dopo Fri, 9 Jun 2006 18:22:21, riflettevo con una persona sul sentimento oltre tutti quelli conosciuti. E cioe' quello che riesce a farti sentire una affinita', un clak di "chiusura cerchio", come fosse un tavolino da sollevare, nel senso di concreto; quello dove il mio cuore sbatte; quello dove le chiacchiere davanti a un quadro, diventano un giocare "del" e "per" l'arte, come avrebbe voluto davvero l'artista; quello dove la sua stanchezza e il suo vuoto diventa un po' meno stanchezza e vuoto sapendo che quella persona esiste e che magari, con pochi secondi riesce a farti bene, meglio, o anche solo acquisire un punto di vista diverso; quello dove la mia capacita' di rendere visibile e sonoro un pensiero, sia apprezzato, compreso, onorato, dalla persona che hai di fronte, e in cambio completa il cerchio proponendoti un punto di vista meno visuale e piu' letterale, concettuale e quindi inarrivabile per me, che non avrei potuto vivere senza quella sua espressione, riflessione, significato. E clak!; quello dove anche il semplice prendere l'aria addosso in moto e' considerato come un lampo di liberta' nella gabbia presunta di un bene che si vuole; quello dove sdraiarsi al parco non e' bello perche' e' una fuga dal lavoro o dalla vita vera, ma perche' e' un attimo, un momento, una chiacchiera o solo un bacio, ma e' nostra, l'abbiamo inventata noi e senza di noi non sarebbe esistita; quello dove se ti scappa una battuta in napoletano non ti fa' sentire un coglione, anzi, la capisce e risponde con un'altra battuta in napoletano, e dentro, rido, e mi sento meno solo; quello dove ti permette di parlare di lavoro e avere di fronte davvero qualcuno che sa' di che parli, ma meglio ancora, essendo, professionalmente parlando l'altra meta' del cerchio, ha esattamente il punto di vista che mancava a te; quello dove una agenda di cartone scarabocchiata a pennarello, diventa un libro, una storia, un regalo, un'obiettivo, un desiderio, un piacere; quello dove in tempi lontani un'emozione dipinta su un quadro da lei alla ricerca di qualcosa dentro di se, diventa per me una chiara visione di forme, emozioni, significati, con tanto di elefanti, lingue e fallo maschile, come se quella emozione me la fossi persa ell'epoca e qualcuno l'ha fermata per me fino a poterla scoprire e scoprire che...e' anche dentro di me; quello dove lei si trascinerebbe anche uno stereo intero per chilometri e chilometri, per avere la musica in una precisa sera, sapendo cosa e' LA MUSICA, per me; quello dove la gioia di aprire una scatole dei giocattoli e sorprendersi con la purezza, la spontaneita', la sensibilita' di una bambina ad ogni ...OOOOHHH... e scoprire che la tua emozione nel fare quel regalo non era nulla al confronto di quello che ti sta regalando lei mentre lo apre; quello dove una foto scattata per caso, seduti insieme, non e' solo un ricordo di un momento, ma qualcosa di diverso, qualcosa che resta davvero dentro di noi, ma non il ricordo, ma l'emozione vissuta, e resta per sempre dentro di noi, inventata da noi; quello dove si appende una cornice al muro anche se non contiene ancora nulla perche' e' gia' speciale cosi', come se tutto fosse inaspettato ma gia' dentro di noi, magia; quello dove non ci si aspetta niente, non si prevede niente, nemmeno di vedersi, e quando accade, e' semplicemente fantastico, sublime, diverso, vero, naturale, e la sua sensazione e' cosi' unica che il sapore e' cosi' buono da sentirsi felici di averlo vissuto e messo da parte; quello dove la ruggine della vita vera e quotidiana, la nostra tristezza piu' profonda, la nostra solitudine, i nostri desideri di uccidere o essere uccisi, sono sempre un zicchino sotto questo sentimento, quindi esso, assune un senso di eternita', di inattaccabilita' che fa quasi paura, ma ci piace perche' e' nostra, perche' siamo noi, perche' e' vera, perche' nel mondo reale e' difficile trovare tutto questo; quello dove potrei andare avanti per ore e ore, per luoghi e luoghi, per parole e parole a descrivere quel sentimento oltre tutti quelli conosciuti. Parlavo di questo a questa persona che cominciava a conoscermi e vedevo nei suoi occhi una diffidenza, non verso di me, ma verso questa emozione che non riusciva a sentirla completamente, e non solo dentro di lei, ma anche in generale. In tutte queste "VISUALIZZAZIONI" che ci porgono quel sentimento che naviga sopra la vita vera, cosi' forte da non poterlo neppure rinchiudere in una parola sola, il fare l'amore non e' primario. Non e' che sottovaluto il sesso o i suoi aspetti, anzi. Con le mie parole cercavo di esporre il mio pensiero, e cioe' che e' tutto cosi' SUBLIME che vedere un video di Gondry, mangiare al parco o fare l'amore ha esattamente lo stesso potere emozionale. Una mostra elevata al rango di fare l'amore. Chiudersi in un bagno a fare l'amore, elevato al rango di un concerto visto insieme. In un continuo alternarsi da una parte all'altra tanto da non distinguere piu' il confine, perche' entrambe, anzi, tutte le cose diventano sublimi, naturali, belle. E' un tutto che diviene naturale, senza livelli di differenza tra sentire la sintonia per un clak! che risuona mentre si parla o avvicinare la propria carne, il proprio respiro all'altra persona. Questo intendo. Forse questa persona ieri sera, il suono delle nostre voci, la nostra sintonia, lontana dal contatto fisico eppur cosi' completa, in un girovagare di colori illuminati al neon ma cosi' leggibili per noi, le ha fatto comprendere meglio quello che intendevo, a prescindere se condivide o meno il mio pensiero. Ma e' il mio, e lo lancio nel blog. E i suoi occhi erano veri e limpidi per me in quelle grandi stanze come nella piccola tana, e forse, in quell'istante, in quelle parole ancora una volta dette, lei si e' resa conto di quanto e' bello vivere quel momento. Alla stessa stregua di fare l'amore, perche' il TUTTO e' in quel livello superiore che non fa differenza se e' una parola, un ridere o un puff. E i suoi occhi in quel momento, lo sapevano bene e mi parlavano chiaramente. I suoi occhi in quel momento percepivano che non esisteva il limite dal parlare o fare l'amore. I suoi occhi in quel momento, avrebbero fatto l'amore con me.
Io non so se qualcuno prova o ha provato qualcosa di simile, ma nella mia follia io questo lo sento, quel restare distanti dalla vita vera potendo percepire quel tutto, con tempi e modi che non possono mai essere scontati o dovuti, ma eterni.
Le contraddizioni sono milioni, i punti a sfavore sono milioni, la sofferenza e potenziale e potenziata, ma caro blog, la logica e' sopravvalutata, la vita e' breve. E io ti abbraccio.